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L’orientamento scolastico non ha come obiettivo solo quello di supportare una scelta, ma più in generale di accompagnare un individuo lungo una direzione, verso un obiettivo, un’identità personale, un’autonomia. Oltre alla parte dell’informazione e della consulenza, utile a supportare la scelta di un indirizzo scolastico o di uno sbocco lavorativo, l’orientamento si compone di una parte formativa.
È proprio l’orientamento formativo ad avere effetti a lungo termine sulla carriera degli studenti, soprattutto quelli a rischio di insuccesso e abbandono scolastico.
Una ricerca-intervento attivata durante l’anno scolastico 2014/2015 (progetto KISS, gestito dalla Cooperativa Sociale Pane&Rose in collaborazione con otto scuole medie della provincia di Prato) ha dimostrato che un buon percorso di orientamento non debba essere solo indirizzato alla scelta, affinché una decisione consapevole sia protettiva rispetto al futuro abbandono scolastico, ma debba essere anche formativo/educativo.
L’orientamento informativo e consulenziale ha portato gli studenti a scegliere con minor dubbiosità, minor procrastinazione e minor problematicità. Ma l’effetto statisticamente più significativo si è riscontrato grazie all'azione di orientamento formativo post- scelta, nel quale gli studenti hanno potuto lavorare sulle proprie capacità attributive.
L’attribuzione causale è la modalità con cui un individuo ritiene che gli eventi della sua vita (in particolare i successi e gli insuccessi) siano prodotti da suoi comportamenti o azioni (attribuzione causale interna), oppure da cause esterne indipendenti dalla sua volontà (attribuzione causale esterna). Essa assume un ruolo importante negli studenti e in particolare negli alunni con attribuzione causale interna, i quali riescono meglio a scuola perché si impegnano di più e mettono in atto più azioni per avere successo ...
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Da: GENTILE M. e CIABATTINI A. F. (2017). L’orientamento con alunni a rischio di insuccesso e abbandono scolastico: effetti sulle decisioni, gli interessi professionali e le attribuzioni causali. Napoli: Civitas Educationis, Vol 6, N° 2/2017
Effetto dell'orientamento formativo
sulle attribuzioni causali degli studenti
Family Building
Negli interventi formativi alla famiglia possono essere svolti percorsi di team building, partendo dal presupposto che la famiglia è una squadra -e non un semplice gruppo di persone- in quanto i membri che la compongo condividono obiettivi comuni da raggiungere. Così come per le organizzazioni aziendali, anche per la famiglia si può attivare un percorso di team building, applicando il modello teorico di Quaglino et al. (2001) delle sette variabili chiave per la costruzione di un gruppo di lavoro. Nella formazione con la famiglia si può lavorare sia sulla struttura che sui processi. A livello strutturale si può lavorare sull'obiettivo (prendere consapevolezza degli obiettivi comuni e collaborare insieme con corresponsabilità per raggiungerli), sul metodo (far emergere i propri stili educativi, le regole domestiche e le modalità di condotta della famiglia per metterle in discussione, confrontarle e ridefinirle in modo positivo), sui ruoli e la leadership (porre attenzione ai comportamenti e le aspettative che si legano ai ruoli, far riflettere sui propri stili genitoriali, rielaborare i propri ruoli in relazione a situazioni particolari come l’adolescenza, la nascita di un nuovo figlio, il rapporto tra madre e padre, il rapporto tra genitori e nonni). A livello dei processi si può lavorare sulla comunicazione (sviluppare capacità quali: saper relazionarsi, ascoltare attivamente, dialogare e confrontarsi, …), sul clima (far emergere situazioni conflittuali e offrire spunti di riflessione per l’attivazione di processi di prevenzione, gestione e negoziazione dei conflitti), sullo sviluppo (comprendere la fase di crescita in cui il gruppo si trova e favorire lo sviluppo verso fasi più performanti).
Il Family Building (FB), termine che unisce il gruppo destinatario (la famiglia) con l’obiettivo dell’intervento (il team building) ...