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Immagine del redattoreAndrea F. Ciabattini

Icebreaking e Energizer: quali scegliere ai tempi del Covid?

Quali attività di Energizer e Icebreaking possono adeguarsi alle procedure anti-contagio in aula? Una breve lista di esempi, comprese due proposte formative/educative a tema Coronavirus.



Attività di icebreaking: gioco di presentazione ai tempi del covid in uno spazio esterno antistante l'aula formativa
Icebreaking in outdoor classroom


Nella formazione professionale ci sono delle criticità per gli allievi nelle quali risulta più difficile attivare l’attenzione e predisporsi all'apprendimento. Alcune fasi critiche dipendono dal momento della giornata (le energie sono minori alla mattina presto o il pomeriggio subito dopo pranzo), altre dalla fase del percorso (il momento più critico è certamente la prima lezione, per l’ansia della novità e per la non conoscenza del percorso, dell’ambiente e degli altri), altre dalla programmazione formativa (la stanchezza è maggiore dopo un'attività particolarmente impegnativa o una rielaborazione intensa).

In queste situazioni le attività di Energizer ci possono venire in aiuto. Si tratta di brevi attività che hanno come obiettivo quello di far recuperare energie (dei veri e propri energizzanti, come esprime il termine inglese) e stimolare nuovamente l'attenzione. Gli Energizer sono utili durante lezioni molto intense o giornate formative lunghe; a differenza delle pause offrono anche la possibilità di raggiungere obiettivi formativi, come per esempio quello di ‘rompere il ghiaccio’ durante i primi incontri del gruppo-aula (in questo caso si parla di Icebreaking) o per introdurre contenuti del percorso da approfondire in seguito con altre esperienze formative più strutturate. Molte di queste attività favoriscono il coinvolgimento relazionale e motivazionale, pertanto rappresentano una risorsa per promuovere il Team Building la e per predispone gli allievi ad una maggior partecipazione attiva.

D’altra parte, il fatto che la maggior parte degli Energizer richieda movimento e contatti tra gli allievi, vi è la necessità di compiere un’opportuna riflessione sulla scelta delle attività in relazione alle procedure di sicurezza attualmente in vigore (distanziamento sociale, uso dei dispositivi, ecc.). Ecco alcune considerazioni:

  1. Prevedere la possibilità di uscire all'aperto. Se il luogo della formazione e la tipologia di corso lo permette, perché non sfruttare resedi, giardini o parchi giochi vicini alla sede formativa? Tra l’altro in questo periodo, è un’occasione per alleggerire gli allievi dallo stare fermi e seduti e dal dover portare la mascherina per tante ore consecutive in ambiente chiuso.

  2. Evitare attività che richiedono il contatto tra i partecipanti (ad esempio ‘Helium Hoop’, small techniques indicata sia come Energizer che come esperienza di Team Working o ‘Vorrei prendere il posto di…’, una variante del gioco delle sedie adatta in fase di conoscenza del gruppo attraverso un primo contatto visivo tra membri).

  3. Evitare attività che richiedono il passaggio di oggetti o il contatto di più persone di uno stesso oggetto (staffette, camminate con i Team-skis, il già citato Helium Hoop…).

  4. Ricorrere a Energizer che prevedono attività motore individuali

  5. Ricorrere a Energizer che richiedono un’attività mentale (non impegnativa), anziché una fisica.

Vediamo alcuni esempi:

Piacere mi chiamo: i partecipanti camminano dentro uno spazio ampio e delimitato e la prima volta che incontrano un compagno si presentano con il proprio nome. Da quel momento assumono il nome dell’ultima persona con cui hanno scambiato la presentazione. Icebreaking utile anche per introdurre i seguenti argomenti: variabili di distorsione comunicativa, la preferenza umana al dire più che all'ascoltare.

Criteri fisici: si chiede ai partecipanti di disporsi su una linea immaginaria ad 1 m di distanza ciascuno seguendo un determinato criterio d’ordine: lunghezza dei capelli, chiarezza degli occhi, ecc. Icebreaking utile anche per conoscersi attraverso un primo contatto visivo oppure per dividere il gruppo-aula in sottogruppi.

Nome in un gesto: Gruppo in cerchio. Ognuno si presenta con il proprio nome e un gesto inventato; tutto il gruppo ad ogni nuova presentazione ripete i nomi e imita i gesti di tutti coloro che si sono già presentati. Icebreaking utile anche per presentarsi e memorizzare i nomi dei partecipanti. Adatto nei primi incontri di corso.

Contiamo fino a…: contare da 1 a x (x=n. dei partecipanti) senza sovrapposizioni di voci o segnali non verbali. In caso di errore si ricomincia da capo. Energizer utile anche per introdurre i seguenti argomenti: ascolto, comunicazione non-verbale.

Stop-Walk: Energizer, vedi un esempio qui. Monitorare distanziamento e uso di dispositivi di sicurezza. Preferibilmente in outdoor.

From 1 to 6: Energizer, Vedi un esempio qui. Monitorare distanziamento e uso di dispositivi di sicurezza.

11 dita: Energizer, Vedi un esempio qui. Monitorare distanziamento e uso di dispositivi di sicurezza.

1 2 3 Claps: Energizer, Vedi un esempio qui. Monitorare distanziamento e uso di dispositivi di sicurezza.

Crazy Claps: Energizer Vedi un esempio qui. Monitorare distanziamento e uso di dispositivi di sicurezza.


E infine… un Icebreaking ed un Energizer per affrontare con il sorriso questo periodo di difficoltà sanitaria:

  1. Icebreaking ‘Coronavirus’: è una variante del più noto Zombie, Icebreaking utilissimo per rompere il ghiaccio e per ripassare i nomi dei partecipanti duranti i primi incontri dei corsi formativi. Il gruppo è disposto in cerchio con un partecipante nel mezzo. Quest’ultimo è il virus, il quale sceglie un membro presente all'interno del cerchio e gli si avvicina piano piano per infettarlo (per farlo si deve fermare a un metro di distanza e fargli l’occhiolino). Il virus viene neutralizzato se gli altri componenti chiamano ad alta voce il nome del compagno in pericolo. Richiede un po’ di spazio senza sedie o altri ostacoli, per cui è preferibile proporlo in ambiente outdoor.

  2. Energizer ‘Coronavirus’: variante del noto gioco l’Assassino. Prima dell’attività il docente affida due ruoli senza rivelarli agli altri partecipanti: il virus e il vaccino. Il compito del virus è infettare più vittime possibili senza farsi beccare dal vaccino. Il compito del vaccino è individuare il virus prima che questo infetti tutti gli altri. In uno spazio ampio e delimitato i partecipanti iniziano a camminare (nel rispetto del distanziamento di legge). Il virus infetta i partecipanti facendo occhiolini agli altri; chi viene infettato rimane bloccato. Nel frattempo il vaccino deve osservare la situazione e capire chi è il virus, cogliendolo sul fatto. Preferibile l’ambiente outdoor.

Possono essere usati anche in ambito scolastico per educare i bambini all'uso delle procedure di sicurezza senza rinunciare a svolgere le proprie attività sociali, anche ludiche. Ogni docente può apportare le opportune varianti in base alle finalità formative ed educative che si intende raggiungere.




Biblio/Sitografia

· Fòrema, 2013. Small techniques, giochi d'aula e attività per l'apprendimento esperienziale. Milano: Franco Angeli

· Luperini, 2006. Giochi d’aula. Milano: Franco Angeli

· www.cavallore.it

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